Eboristeria Giglio Bianco Lilium candidum L..
MEDICINA - ERBORISTERIA - GIGLIO BIANCO (Lilium candidum L.)Pianta della famiglia delle Liliaceae, originaria dell'Asia occidentale. È coltivata in Italia e in altri Paesi europei a scopo ornamentale, e inselvatichita qua e là. GENERALITÀ Il giglio bianco è una pianta erbacea perenne munita di bulbo che già in autunno emette una rosetta di foglie lunghe 20-25 cm e larghe 5-6, a margine più o meno ondulato. Nella primavera successiva tra le foglie emerge un fusto fiorifero che arriva a una altezza di un metro e più e porta foglie brevi, sessili, a margine spesso ondulato e apice acuminato. Le foglie, sia quelle della rosetta basale che quelle del fusto, sono glabre e hanno un colore verde glauco. I fiori sono raccolti in una infiorescenza terminale, composta da un numero quanto mai vario di essi (da due a venti), grandi, bianchi e intensamente profumati. Il perianzio è composto da sei tepali disposti su due piani, tre esterni e tre interni alternati. Il frutto è una capsula allungata che si apre in tre parti a maturità, lasciando fuoriuscire numerosi semi arrotondati di colore bruno. Per scopi terapeutici si utilizzano i tepali e i bulbi. IMPIEGO TERAPEUTICO I bulbi del giglio bianco hanno proprietà diuretiche, emmenagoghi ed espettoranti. Esternamente i bulbi di giglio bianco trovano un'utile applicazione per la terapia delle eruzioni cutanee, eczemi, psoriasi, foruncolosi, compresa l'acne giovanile. Per le sue proprietà emollienti è particolarmente indicato sulle pelli arrossate, sulle ustioni, sulle piaghe persistenti. I tepali del giglio bianco hanno proprietà lenitive; sono perciò efficaci nelle scottature e nelle dermatosi in genere. I principi attivi del giglio bianco sono: mucillaggini, sostanze tanniche, sostanze steroidali, glicosidi. PREPARAZIONI - Uso interno: si utilizza l'infuso dei bulbi essiccati nella dose di 5-10 g per litro di acqua bollente. Si lascia in infusione per 5-10 minuti, si filtra per tela. Si prende a tazzine (1-2 al giorno) quale diuretico ed espettorante. - Uso esterno: si utilizzano i bulbi e i tepali. Con i bulbi freschi si prepara un succo che viene utilizzato in applicazioni locali sulle scottature, sulle pelli infiammate, e in genere sulle dermatosi. La polpa del frutto cotto può essere utilizzata direttamente, previa cottura di 10-15 minuti, sulle epidermidi infiammate o sulle scottature. Si può ripetere tale trattamento due o tre volte nell'arco della giornata. Con i tepali freschi di giglio si prepara una tintura oleosa, utilizzando 10 g di questa parte della pianta per un decilitro di olio di semi o di oliva. Si lascia a macero per una settimana, poi si decanta. Questa tintura serve per leggere frizioni sulla pelle scottata, escoriata o infiammata. si utilizzano i decotti di bulbo secco di giglio, o gli estratti totali acquosi di giglio nella dose di 100-150 g per litro d acqua, per attivare i processi generativi e cicatrizzanti della pelle. La polpa triturata del bulbo di giglio serve per la preparazione di maschere da applicare sul viso, dopo averlo pulito a fondo, per ringiovanire la pelle rugosa e rilassata. RACCOLTA E CONSERVAZIONE I tepali di giglio si raccolgono alla fioritura, da maggio a giugno. I bulbi si raccolgono invece al termine del periodo vegetativo, quando la parte aerea è secca (agosto - settembre). Vanno tolti dal terreno con l'uso di un comune attrezzo orticolo, zappa o vanga e ripuliti dal terriccio con l'aiuto di un coltello. Nel caso si debba utilizzare secco il bulbo va tagliato in spicchi o fette e poi posto a seccare al sole per due - tre giorni; se ne termina quindi l'essiccamento all'ombra. Guadagnare navigando! Acquisti prodotti e servizi. Guadagnare acquistando online. La conservazione dei bulbi va fatta in sacchetti di carta qualora il giglio sia secco; nel caso si voglia conservare il bulbo fresco, lo si metta in un vaso di sabbia. I tepali di giglio vanno utilizzati freschi: si conservano quindi soltanto nella tintura oleosa di cui si è detto. La coltivazione di questa pianta non presenta alcuna difficoltà, potendosi fare assai agevolmente per trapianto di bulbi recepibili presso i floricultori. I bulbi si trapiantano a una distanza di 15-20 cm l'uno dall'altro, in file distanti 25 cm, nel periodo di luglio-agosto. Già in autunno il bulbo emetterà la rosetta di foglie basali; nella primavera seguente poi darà fiori e frutti. Il giglio ama un terreno sciolto, sabbioso, ma ricco di sostanze organiche. Una concimazione bilanciata a primavera ne favorirà la fioritura. La coltivazione da seme è possibile, ma richiede almeno tre o quattro anni prima di dare fiori e frutti. Enciclopedia termini lemmi con iniziale a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Storia Antica dizionario lemmi a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Dizionario di Storia Moderna e Contemporanea a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w y z Lemmi Storia Antica Lemmi Storia Moderna e Contemporanea Dizionario Egizio Dizionario di storia antica e medievale Prima Seconda Terza Parte Storia Antica e Medievale Storia Moderna e Contemporanea Dizionario di matematica iniziale: a b c d e f g i k l m n o p q r s t u v z Dizionario faunistico df1 df2 df3 df4 df5 df6 df7 df8 df9 Dizionario di botanica a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z |
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